Dolonne m 1.216
Frazione di Courmayeur sul lato destro della Dora, ai piedi del Mont
Chétif (in latino Mons Captivus ed in patois Mont Cheytey
o Choyty, a causa probabilmente degli schiavi captivi che lavoravano
nelle miniere alla sua base. Il Mont Chétif veniva anche
detto Mont de Dolonne).
Secondo una tradizione Dolonne deriverebbe dal latino "dolere" patire
cioè luogo ove gli schiavi captivi "pativano" il lavoro
nelle miniere del Mont Chétif. Nel patois locale Dolonne è detta
Dolenna.
Un tempo ricca per le ampie distese agricole circostanti e la
possibilità di utilizzare i fertili alti pascoli dello Chécrouit,
Dolonne
ha mantenuto sufficientemente intatte le sue caratteristiche originali
grazie anche ad una minore pressione edilizia e ad un
rigido vincolo sugli ampi spazi liberi posto dalle autorità
Un notevole rinnovamento edilizio si è realizzato negli
ultimi anni anche all'interno della frazione
contemporaneamente ad un progressivo decadimento delle attività
agricole. Nonostante questo, a Dolonne, si ritrovano ancora
alcune case molto antiche e caratteristiche.
Nell'avvallamento del Plan del Lizzes sorge l'enorme costruzione del
palaghiaccio e il nuovissimo impianto di risalita del Plan
Chécrouit che hanno un certo impatto, anche se non gravissimo, con la
località .
Telecabina Dolonne >> Plan Chécrouit
Partenza: Loc. Dolonne 1.221 m.
Arrivo: Plan Chécrouit 1.702 m.
La nuova telecabina di Dolonne è stata inaugurata domenica 07 gennaio
2007 e collega la frazione di Dolonne il comprensocio sciistico del Plan
Chécrouit
Fun Park Dolonne... sci e divertimento!
Dopo la chiusura del "Campetto", dove tutti i bambini della frazione e
dintorni hanno imparato a sciare, il 22 dicembre 2001
viene inaugurato a Dolonne in nuovo Fun Park. Il Parco dispone di 3
tappeti di aladino e piste da tubing ideali a tutte le età .
Campo scuola per muovere i primi passi sulla neve con i maestri della
"Scuola di Sci Monte Bianco".
Per i più piccoli giochi soffici e gonfiabili: forme geometriche per
fantasiose costruzioni, scivoli e castelli fatati. Snowbike e Ski
Fox per folli discese sulla neve, e la possibilità di affittare l'intero
parco per magiche feste notturne. Venite a scoprire i nuovi trend degli sport invernali https://www.c-and-a.com/it/it/shop/sport-invernali-nuovi-trend
Situato nella splendida conca della Frazione Dolonne, il Courmayeur
Forum Sport Center, uno degli impianti sportivi più attrezzati e
spettacolari d'Europa, è sicuramente la punta di diamante dei servizi
"no-ski" offerti da Courmayeur alla sua clientela. Per tutti coloro che
vogliono differenziare e completare sia il loro allenamento che il loro
divertimento il Forum Sport Center è la giusta soluzione.
L'ottava meraviglia del mondo!
A circa 4 km da Dolonne è stata inaugurata nel 2015 la Funivia che sale a Punta Helbronner
Una sfida ingegneristica estrema a 3500 m fra i ghiacci perenni del
Monte Bianco. Con SkyWay sarai immerso in uno scenario mozzafiato grazie
alla cabina rotante a 360° e alle 3 stazioni avveniristiche con bar,
ristoranti e servizi di entertainment.
Quasi tutti gli abitanti possedevano prati e orti.
Per l'irrigazione ognuno aveva a disposizione delle ore d'acqua a
seconda della quantità dei terreni: il corso dei ruscelli veniva
bloccato da una paletta che faceva straripare l'acqua irrigando i prati. Doveva essere spostata a seconda della parte da
bagnare e qualche volta, in base al proprio turno, capitava di doverla andare a spostare durante la notte.
Gli appezzamenti venivano concimati a mano e il letame veniva trasportato in sacche caricate sui muli.
Ogni attrezzo dei campi era contraddistinto da iniziali della famiglia a cui apparteneva. Per questo motivo spesso si usava dare
nomi simile anche ai figli per poter mantenere inalterate le iniziali
La maggior parte della famiglie possedeva mucche o delle capre. Non avendo molto spazio ed essendo anche sprovvisti di
riscadamento era d'uso adibire parte del locale dove si viveva a stalla separandola solamente con alcune tende.
Non essendoci veterinari c'erano dei problemi per fare nascere i vitelli in quanto non tutti erano in grado di farlo.
I bambini iniziavano molto presto ad andare al pascolo delle mucche che restavano in alpeggio per tutta l'estate fino a fine
settembre, muniti di un fagotto dei bambini formato da un foulard della testa che racchiudeva qualche indumento e delle
zoccole che solitamente, essendo di recupero, erano di parecchi numeri più grandi.
Chi aveva troppe mucche e aveva paura di non avere abbastanza fieno per passare l'inverno le dava a qualcuno che si
occupava di sfamarle per la stagione e poteva usufruire del latte e tenersi il vitello una volta nato.
Le famiglie più ricche avevano anche i maiali mentre quelle più povere possedevano solo delle capre importanti per il loro
latte.
Spesso per sopravvivere era necessario cercare lavoro fuori valle. In molti andavano in Francia o in America; spesso i bambini
venivano mandati in Savoia a fare gli spazzacamini.
Altri scambiano con la Francia il riso per avere del sale.
La sera, non essendoci molti divertimenti ci si riuniva a turno nelle stalle per la vieillé.
Situato appena dietro alla Chiesa del Paese l'edificio del forno è
stato costruito dagli abitanti di Dolonne e utilizzato dagli aventi
diritto per la produzione del pane per tutto l'anno.
Nel 1930 circa, chi non aveva diritti al forno pagava 5 lire per poterlo utilizzare.
Il forno veniva scaldato il giorno prima dell'inizio della cottura; ogni
giorno venivano fatte 5 o 6 infornate e a volte capitava
che si doveva continuare anche durante la notte. Ogni infornata era di
100 pani circa.
Dopo essere stati sfornati venivano
messi a seccare su delle griglie di legno chiamate "Brenlo".
I più ricchi potevano permettersi di fare anche un pane dolce: "Il Greichen" a basi di uova e uvetta.
Il forno del paese è ancora utilizzato per alcune feste come "La
festa del Pane" del 30 dicembre nel quale il comitato delle feste
si riunisce per preparare pani neri e greichen che verranno poi venduti e
offerti come rinfresco con lardo o fontina.
Durante il
resto dell'anno il locale viene utilizzato solamente per qualche riunione o per qualche festa privata.
Nel paese c'erano (e ci sono ancora) a disposizione della popolazione 2 lavatoi. Uno è situato all'entrata del paese per chi
proviene da La Villette e vi accedevano le donne che abitavano dal lavatoio alla scuola del paese.
L'altro è in una posizione più centrale e veniva usato da chi abitava dalla scuola in su.
Oltre che per lavare la biancheria venivano usati anche per pulire le verdure per l'uso
quotidiano tipo le patate e le carote. Venivo messe in cesti di vimini e lavate vicino allo
scarico del lavatoio.
La manutenzione spettava a turno alla popolazione: una volta ogni 2 mesi alcune donne si ritrovavano e provvedevano alla
pulizia delle vasche con scope di saggina.
Le Sorgenti
Courmayeur dovette la sua fama, oltreché alla meravigliosa posizione alpina, anche alla
rinomanza delle sue sorgenti di acque minerali efficacissime per le loro virtù curative
In tempi diversi le sorgenti furono meglio sistemate diventando meta di numerose
personalità italiane e straniere tra cui i Principi stessi di Casa Savoia.
A solo 20 minuti da capoluogo nella frazione Dolonne scaturiva la sorgente La Vittoria,
così chiamata in onore del Duca Vittorio Amedeo
Importante e rinomata era anche un'ottima acqua da tavolo: grazie ai componenti di sali di calcio e di magnesia, l'acqua la
Vittoria favoriva la digestione ed era utilizzata per le affezioni dell'apparato digerente.
L'acqua La Vittoria veniva spedita in molte località italiane ed esportata su vasta scala anche in Africa orientale italiana ed
all'estero, racchiusa in eleganti e caratteristiche bottigliette sterilizzate con i migliori sistemi.
Le consorterie nascono per l'esigenza di sfruttare collettivamente
alcune risorse disponibili nel villaggio. Adottando questa
formula nascono servizi e entità produttive del villaggio quali: scuole,
forni e latterie.
Questi edifici sono ancora presenti nel
centro storico di Dolonne e nella maggioranza dei casi ancora utilizzati dagli abitanti del villaggio.
Cappella di Dolonne.
E' intitolata a San Benedetto e San Giocondo. La sua esistenza è
documentata già nel 1520 ed era situata dove ora sorge la Maison de
Gloriande (nel 1412 circa gli abitanti del villaggio posero una croce ed
una immagine della Madonna in un fienile, utilizzandolo come oratorio).
Fu riedificata una prima volta nel 1613 e fu interdetta definitivamente
nel 1786 perché troppo piccola e priva di porta. La cappella attuale fu
costruita nel 1785 e aperta al culto nel 1788. E stata restaurata nel
1868 e nel 1986.
La scuola di Dolonne riapre il 14 luglio 2001 con l'obbiettivo di
"assicurare per l'avvenire un luogo in cui studiare, riflettere,
testimoniare ma soprattutto elaborare pensieri ed idee da mettere a
confronto". Essa è infatti stata concessa in comodato
gratuito per 5 anni al Centro di Studi e Promozione Culturale Alessandro
Milano. Definita come "un luogo in cui si sta bene"
mette a disposizione una ricca biblioteca, internet, audiovisivi.
L'edificio, situato al centro del paese a pochi metri dalla chiesa, è stato costruito dagli abitanti di Dolonne.
Coloro che avevano
partecipato ai lavori, sia dal punto di vista economico che con la propria mano d'opera, avevano dei diritti sull'utilizzo della
struttura che venivano tramandati da generazione in generazione.
Coloro che non avevano partecipato alla costruzione dell'edificio per
usufruirne dovevano pagare ed inoltre la loro
partecipazione veniva decisa dagli altri abitanti aventi diritto durante
delle riunioni nelle quali si inserivano in un sacchetto
delle fave che poteva essere bianche o nere. Nel caso in cui le fave
bianche erano maggiori alle fave nere, l'interessato poteva
accedere alla latteria.
Ogni giorno venivano portati per la lavorazione circa di 700 litri di latte.
Il casaro incaricato procedeva alla lavorazione del latte di ogni famiglia in base alla quantità che ognuna di essa portava;
veniva ospitato per pranzo dalla famiglia per la quale stava lavorando.
Dal latte veniva tolta la panna che serviva per fare il burro e con il latte magro che avanzava veniva fatto un formaggio di
seconda scelta. Alcune famiglie si potevano permettere di lavorare il latte appena munto per la produzione di fontina.
Il burro prodotto doveva durare per tutto l'anno e non essendoci surgelatori o frigoriferi, veniva fuso e conservato in appositi
contenitori.
Le donne del paese spiegano che il burro era fuso al punto giusto solamente quando ci si poteva specchiare
dentro.
Oggi la latteria è inutilizzata dopo essere stata affittata a privati per uso magazzino per parecchi anni.
San Benedetto: Festa Patronale di Dolonne
Come sempre sarà la frazione di Dolonne ad aprire il calendario degli
appuntamenti estivi con le feste patronali, con la giornata dedicata a
San Benedetto.
Una festa che sarà aperta al mattino dalla Santa Messa celebrata nella
Chiesa del villaggio, seguita dal tradizionale Vin d'Honneur durante il
quale, ogni anno, gli abitanti di Dolonne conferiscono ad alcuni
affezionati ospiti le "cittadinanze onorarie" del villaggio. Una
tradizione semplice, nata dalla volontà di suggellare così il profondo
ed intenso legame che si è creato, attraverso intere generazioni, con
gli ospiti che frequentano la frazione da più di quarant'anni, ai quali
viene consegnata una semplice pergamena ricordo della giornata, una
Coppa dell'amicizia e la tradizionale "cravatta dei doleneins" fatta con
un nastro in cuoio fermato da una piastrina in legno intagliato.
A concludere la giornata di festa sarà quindi la Cena al padiglione e il
Gran Ballo serale, aperto come sempre dalle danze del gruppo
folkloristico Les Badochys.
Cinema Palanoir uno spazio culturale vivo e attivo su più fronti: sala cinematografica, ma anche luogo di teatro e danza, arti visive e performances, musica ed eventi multimediali.
Qui la programmazione aggiornata del Cinema Palanoir